Un video pensato per grandi e piccini sulla Merda d'artista

VIDEO DOCS
scritto da Andrea Bettinetti e Francesco Scarponi
prodotto dalla Fondazione Piero Manzoni

Un video pensato per grandi e piccini che racconta il viaggio della Merda d’artista. La mitica scatoletta, disprezzata dagli adulti, grazie agli occhi dei bambini capaci di dare il giusto valore alle cose, trova infine il suo posto “nel mondo”…

 

Prodotto dalla Fondazione Piero Manzoni, Milano
Scritto da Andrea Bettinetti e Francesco Scarponi
Animazioni di Francesco Scarponi
Musiche e Sound design di Kumi Cristina Watanabe

A video conceived for young and old that tells the journey of the legendary can of Artist’s Shit. The mythical can, despised by adults, thanks to the eyes of children capable of giving the right value to things, at the end finds its place “in the world” …

 

Produced by Fondazione Piero Manzoni, Milan
Written by Andrea Bettinetti and Francesco Scarponi
Animation by Francesco Scarponi
Music and Sound design by Kumi Cristina Watanabe

INTERVISTA AD ANDREA BETTINETTI

Cosa hai pensato quando ti è stato proposto di realizzare questo video?
Conosco da diverso tempo la Fondazione Piero Manzoni, apprezzo molto la vitalità e la modalità con cui lavora e si anima, sempre aperta al confronto, alla ricerca di suggestioni e sempre propositiva. Quindi sono stato - come sempre - molto felice di ascoltare e imbarcarmi in questa loro nuova avventura.

È stato difficile trovare una modalità per raccontare la Merda d’artista in modo che anche i più piccoli potessero scoprirla?
Ho proposto a Rosalia Pasqualino di Marineo immediatamente il nome di Francesco Scarponi con cui ho collaborato su due serie tv. Francesco è un artista con un’estrema sensibilità, dalla poetica molto pura e innocente; peraltro da pochi anni padre. La persona giusta con cui confrontarsi.

Come pensi possano rapportarsi gli adulti invece di fronte a questa storia?
Per quanto riguarda l’aspetto estetico, credo che i collages di Francesco abbiano un appeal molto forte anche sugli adulti. Per la storia invece, abbiamo lavorato su qualcosa che fosse semplice, diretto e poco spiegato. La Merda d’artista non ha bisogno di tante parole, direi che ormai è indubbio che sia una delle icone della storia dell'arte.

Quale è stata la parte più divertente di questo lavoro?
Discutere del progetto con Rosalia Pasqualino di Marineo.

INTERVISTA A FRANCESCO SCARPONI

Cosa hai pensato quando ti è stato proposto di realizzare questo video?
La prima cosa che ho pensato è che fosse un onore poter lavorare per la Fondazione Manzoni in occasione dei sessant'anni di un'opera così importante e conosciuta. Ho pensato anche che non sarebbe stato un compito facile, ma mi rassicurava poter collaborare con Andrea Bettinetti alla scrittura della sceneggiatura.

È stato difficile trovare una modalità per raccontare la Merda d’artista in modo che anche i più piccoli potessero scoprirla?
La Merda d'artista di primo acchito risulta forse provocatoria per un adulto e divertente per un bambino. Non so se siamo riusciti con il video a spiegarne il valore ai bambini; il nostro intento era piuttosto quello di aiutare anche i più piccoli a porsi delle domande sull'opera, possibilmente in modo divertente. Gli animali nel video, in particolare, dovrebbero contribuire ad attrarre la loro attenzione e suscitare la loro empatia, perché, come loro, rappresentano esseri liberi da pregiudizi: manipolano, giocano, osservano la scatoletta senza preconcetti e finiscono per valorizzarla.

Come pensi possano rapportarsi gli adulti invece di fronte a questa storia?
Mi auguro che anche un adulto si diverta guardando questa animazione e che sia portato, eventualmente, a superare il pensiero che la Merda d'artista sia solo una semplice provocazione.

Quale è stata la parte più divertente di questo lavoro?
Beh, una volta stabilita la sceneggiatura per me inizia tutta una fase divertente, quella del disegno e dell'animazione. Perché se mi rendo conto di aver fissato bene i concetti chiave della storia, mi sento libero di disegnare concentrandomi solo sulle immagini. E mi diverto molto a dipingere e ritagliare. 

Un video pensato per grandi e piccini sulla Merda d'artista

VIDEO DOCS
scritto da Andrea Bettinetti e Francesco Scarponi
prodotto dalla Fondazione Piero Manzoni

Un video pensato per grandi e piccini che racconta il viaggio della Merda d’artista. La mitica scatoletta, disprezzata dagli adulti, grazie agli occhi dei bambini capaci di dare il giusto valore alle cose, trova infine il suo posto “nel mondo”…

 

Prodotto dalla Fondazione Piero Manzoni, Milano
Scritto da Andrea Bettinetti e Francesco Scarponi
Animazioni di Francesco Scarponi
Musiche e Sound design di Kumi Cristina Watanabe

A video conceived for young and old that tells the journey of the legendary can of Artist’s Shit. The mythical can, despised by adults, thanks to the eyes of children capable of giving the right value to things, at the end finds its place “in the world” …

 

Produced by Fondazione Piero Manzoni, Milan
Written by Andrea Bettinetti and Francesco Scarponi
Animation by Francesco Scarponi
Music and Sound design by Kumi Cristina Watanabe

INTERVISTA AD ANDREA BETTINETTI

Cosa hai pensato quando ti è stato proposto di realizzare questo video?
Conosco da diverso tempo la Fondazione Piero Manzoni, apprezzo molto la vitalità e la modalità con cui lavora e si anima, sempre aperta al confronto, alla ricerca di suggestioni e sempre propositiva. Quindi sono stato - come sempre - molto felice di ascoltare e imbarcarmi in questa loro nuova avventura.

È stato difficile trovare una modalità per raccontare la Merda d’artista in modo che anche i più piccoli potessero scoprirla?
Ho proposto a Rosalia Pasqualino di Marineo immediatamente il nome di Francesco Scarponi con cui ho collaborato su due serie tv. Francesco è un artista con un’estrema sensibilità, dalla poetica molto pura e innocente; peraltro da pochi anni padre. La persona giusta con cui confrontarsi.

Come pensi possano rapportarsi gli adulti invece di fronte a questa storia?
Per quanto riguarda l’aspetto estetico, credo che i collages di Francesco abbiano un appeal molto forte anche sugli adulti. Per la storia invece, abbiamo lavorato su qualcosa che fosse semplice, diretto e poco spiegato. La Merda d’artista non ha bisogno di tante parole, direi che ormai è indubbio che sia una delle icone della storia dell'arte.

Quale è stata la parte più divertente di questo lavoro?
Discutere del progetto con Rosalia Pasqualino di Marineo.

INTERVISTA A FRANCESCO SCARPONI

Cosa hai pensato quando ti è stato proposto di realizzare questo video?
La prima cosa che ho pensato è che fosse un onore poter lavorare per la Fondazione Manzoni in occasione dei sessant'anni di un'opera così importante e conosciuta. Ho pensato anche che non sarebbe stato un compito facile, ma mi rassicurava poter collaborare con Andrea Bettinetti alla scrittura della sceneggiatura.

È stato difficile trovare una modalità per raccontare la Merda d’artista in modo che anche i più piccoli potessero scoprirla?
La Merda d'artista di primo acchito risulta forse provocatoria per un adulto e divertente per un bambino. Non so se siamo riusciti con il video a spiegarne il valore ai bambini; il nostro intento era piuttosto quello di aiutare anche i più piccoli a porsi delle domande sull'opera, possibilmente in modo divertente. Gli animali nel video, in particolare, dovrebbero contribuire ad attrarre la loro attenzione e suscitare la loro empatia, perché, come loro, rappresentano esseri liberi da pregiudizi: manipolano, giocano, osservano la scatoletta senza preconcetti e finiscono per valorizzarla.

Come pensi possano rapportarsi gli adulti invece di fronte a questa storia?
Mi auguro che anche un adulto si diverta guardando questa animazione e che sia portato, eventualmente, a superare il pensiero che la Merda d'artista sia solo una semplice provocazione.

Quale è stata la parte più divertente di questo lavoro?
Beh, una volta stabilita la sceneggiatura per me inizia tutta una fase divertente, quella del disegno e dell'animazione. Perché se mi rendo conto di aver fissato bene i concetti chiave della storia, mi sento libero di disegnare concentrandomi solo sulle immagini. E mi diverto molto a dipingere e ritagliare. 

Una cacca al museo / Poop at the Museum
© Fondazione Piero Manzoni